carnevale

L’appuntamento con il Carnevale è alle porte, la tradizione di questa festa ha origini pagane così forti da non essere stata nel tempo “marcata” da connotazioni religiose. Le feste invernali romane e preromane (greci, egizi) avevano lo scopo di propiziarsi il favore delle divinità per il buon esito delle coltivazioni che sarebbero iniziate in primavera. Il vino la faceva da padrone; gli dei del vino (Dioniso per i Greci, Bacco per i Romani), in questo periodo ricevevano un culto particolare.

Se è vero il significato etimologico della parola Carnevale proposto dai più (carnem levare) si direbbe che la religione moderna abbia accettato di non appropriarsi della festa, ma che abbia anche voluto ricordare che si tratta di una pausa, dopo la quale arriva la quaresima, il digiuno, e quindi… niente carne. Altri invece fanno risalire la parola Carnevale a carrum novalis, ricordando come già nell’antichità vi fosse l’uso di realizzare un carro allegorico a forma di nave intorno al quale si aprivano i festeggiamenti.

Siamo abituati ad identificare il Carnevale con il giovedì o il martedì grasso, lo percepiamo come un periodo relativamente lungo anche se, dopo i copiosi banchetti delle feste di fine d’anno, raramente siamo disposti a sentirci “a Carnevale” fin dal suo inizio, che oggi coincide con il giorno dell’Epifania. In realtà, secondo tradizioni diverse e probabilmente più antiche, il carnevale si apre addirittura il 26 dicembre; secondo altre più misurate, l’apertura del Carnevale si sposta al 16 gennaio, festa di Sant’Antonio Abate.

Non tutti sanno che la fine del Carnevale è sì coincidente con l’inizio della Quaresima, ma non per tutti lo stesso giorno, come non sono per tutti lo stesso giorno, giovedì e sabato grasso. Dipende dalle diocesi: quelle che applicano il calendario liturgico romano fanno iniziare la Quaresima con il mercoledì delle ceneri, preceduto dal martedì grasso; quelle che applicano il calendario liturgico ambrosiano, invece, fanno iniziare la quaresima con la domenica seguente, preceduta dal sabato grasso. Motivo per cui, per il calendario liturgico romano il giovedì grasso e il sabato grasso precedono il martedì grasso; per il calendario liturgico ambrosiano, invece, giovedì grasso e sabato grasso vengono dopo martedì grasso. E non è vero che la Quaresima dura 40 giorni: per il calendario liturgico romano ne dura 46, per il calendario liturgico ambrosiano ne dura 42.